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Strumenti a supporto della domanda di innovazione: appalti pubblici per l’innovazione

Leggendo l’ultimo numero di LINK (interessante mensile eletrronico di news, focus e tendenze dell’informatica in Trentino, gestito da Informatica Trentina S.p.a.) ho trovato questo interessante articolo che descrive il rapporto tra appalti pubblici e la spinta verso l’innovazione.

Strumenti a supporto della domanda di innovazione: appalti pubblici per l’innovazionea

di Valentina Ferrari, Direzione Innovazione

Nei giorni 27-28 giugno,  si è tenuta a Torino la conferenza internazionale “Appalti Pubblici per l’Innovazione – Affrontare le sfide sociali, offrire migliori servizi pubblici e favorire l’innovazione fra le piccole e medie imprese”, ospitata dalla città di Torino e dalla Regione Piemonte con il patrocinio della Commissione Europea. L’obiettivo della conferenza era quello di illustrare le priorità delle politiche europee a sostegno dell’innovazione attraverso gli appalti pubblici nell’ambito del quadro strategico Europa 2020, presentare alcune esperienze di autorità pubbliche europee in tema di appalti innovativi e pre-competitivi e lanciare la call europea “Supporto agli appalti pubblici di soluzioni innovative (programma CIP – EIP 2011).


Nell’ambito della sessione “Politiche nazionali e regionali a supporto degli appalti innovativi” che serviva anche a fare il punto della situazione a livello nazionale ed europeo, il Trentino è stato citato dalla dott.ssa Teresa Panariello (Dipartimento Politiche Comunitarie, Governo) tra le regioni italiane che per prime si stanno muovendo sul fronte degli “appalti pubblici per l’Innovazione” e degli “appalti pre-commerciali”.

Di seguito viene quindi descritto lo scenario europeo e come ci si sta muovendo a livello locale.

LO SCENARIO EUROPEO

L’attenzione verso gli appalti pubblici innovativi si sta affermando nell’ambito dei recenti sviluppi della politica europea per l’innovazione. Dal rapporto Aho del 2006 [1], all’iniziativa dei Mercati Guida lanciata nel 2008 [2], fino alla più recente strategia Europa 2020 si sta sempre più diffondendo l’idea che accanto agli strumenti di sostegno all’innovazione dal lato dell’offerta (volti a stimolare la R&S), occorra operare sul versante della domanda pubblica (Public Procurement of Innovation, Torino 2011).

Vi sono due tendenze in atto che portano sempre più a qualificare la P.A. come importante driver di innovazione:

  1. la Pubblica Amministrazione esprime attraverso gli appalti pubblici un’importante domanda di acquisito di beni e servizi. Gli appalti pubblici costituiscono circa il 19% del PIL europeo, ma poche di queste risorse sono destinate all’acquisito di prodotti innovativi (si tratta di fatto di un’opportunità persa);
  2. la Pubblica Amministrazione  si trova sempre più a dover fronteggiare importanti sfide sociali -  quali per es. il problema dell’inquinamento, il traffico, il risparmio energetico, la sicurezza stradale, etc. – alle quali deve rispondere erogando servizi sostenibili e di elevata qualità, che spesso richiedono soluzioni nuove e migliori.

A fronte di queste considerazioni, la strategia Europa 2020 sottolinea il ruolo chiave che può avere la Pubblica Amministrazione come driver di innovazione e sollecita gli Stati Membri a destinare parte del proprio budget – a parità di spesa e comunque tenendo conto dei vincoli derivanti dalla scarsità delle risorse pubbliche – ad acquisti innovativi, al fine di diventare motore dell’innovazione in Europa [3].

Nello specifico ciò si traduce in una nuova generazione di strumenti pubblici a sostegno dell’innovazione, volti ad accompagnare e non a sostituire l’investimento in ricerca (politiche a sostegno dell’offerta) e che non richiedano risorse finanziarie aggiuntive, ma che facciano invece leva su una riqualificazione della spesa pubblica per rendere l’azione della Pubblica Amministrazione più efficace dal punto di vista dell’impatto che essa può avere sulla competitività del sistema. In particolare le direttrici dell’azione sono le seguenti:

  1. qualificare maggiormente gli acquisti della Pubblica Amministrazione e quindi anche la P.A. stessa, migliorando i servizi offerti;
  2. utilizzare gli acquisiti pubblici come politica di innovazione;
  3. favorire un maggiore confronto e dialogo tra la Pubblica Amministrazione e gli attori del processo di innovazione, in particolare le PMI. Ciò ha un duplice vantaggio: da una parte porta la Pubblica Amministrazione a conoscere maggiormente l’offerta e dall’altra di consentire alle imprese di meglio qualificare e finalizzare le proprie competenze e partnership strategiche per rispondere alla domanda di servizi pubblici di elevata qualità.
    Tali obiettivi richiedono anzitutto una strategia concertata volta a combinare in una visione integrata interventi dal lato dell’offerta e interventi regolatori e di incentivo dal lato della domanda.

Per quanto riguarda invece gli strumenti a sostegno della domanda di innovazione di nuova concezione, l’attenzione dell’Europa è molto focalizzata sulla strategia degli appalti pre-commerciali, in quanto ritiene sia un approccio importante per accrescere la capacità di innovazione dell’Unione Europea, migliorando allo stesso tempo la qualità ed efficienza dei servizi pubblici [4]. A tal proposito la C.E. sta supportando l’adozione della strategia degli appalti pre-commerciali da parte degli Stati Membri, anche attraverso call dedicate nei vari programmi di finanziamento, quali 7° Programma Quadro della Ricerca e Sviluppo [5], il Programma Quadro per l’Innovazione e la Competitività [6] e ampio spazio sarà dato anche nell’ambito del 8° Programma Quadro della Ricerca e Sviluppo, in fase di realizzazione.

Gli appalti pre-commerciali possono essere utilizzati nell’ambito dell’attuale quadro giuridico delle direttive 2004/18/CE, che disciplinano a livello europeo gli appalti pubblici e  introducono nuovi meccanismi per l’innovation procurement (es. dialogo competitivo e contratto quadro);

Nella Comunicazione del 14 dicembre 2007 (COM/2007/799) la Commissione illustra le principali caratteristiche dell’istituto e apre un dibattito sui settori (quali l’efficienza energetica, la tutela dell’ambiente, i servizi sanitari, la sicurezza) nei quali potranno essere utilizzati con maggior successo (per un maggior dettaglio sulla procedura si rimanda alla lettura della Comunicazione della C.E.). A livello dei singoli Stati Membri si sta discutendo sulle modalità di recepimento delle indicazioni della C.E. e di attivazione della procedura.

La portata innovativa della procedura risiede nel fatto che nel processo la Pubblica Amministrazione esprime requisiti di innovazione sfidanti (esplicitati come requisiti prestazionali ), non soddisfatti dalla tecnologia esistente, senza suggerire la soluzione o strada tecnologica da seguire. Poiché il processo sottende un alto rischio di R&S esso è fondato sulla condivisione di rischi e benefici tra Pubblica Amministrazione acquirente e imprese, al fine di incentivare entrambi a  perseguire l’adozione delle nuove soluzioni e un’ampia commercializzazione delle stesse.

I principali benefici derivanti dall’approccio sono i seguenti:

  • per la pubblica amministrazione: incrementare la qualità dei servizi, attraverso soluzioni innovative ritagliate sulle proprie esigenze; la P.A. appaltante sarà primo utente della soluzione innovativa con diritti d’suo liberi da licenza.
  • per le aziende e centri di ricerca: poter sviluppare prodotti e servizi innovativi per la P.A., trasferendo parte del rischio sulla stessa e avendo poi la possibilità di commercializzare la soluzione sul mercato;
  • per le PMI: possibilità di partecipazione al processo in quanto l’appalto pre-commerciale parte con la  fase di ideazione ed è dunque accessibile a qualunque azienda (indipendentemente dai vincoli strutturali della stessa). Inoltre nelle fasi successive più impegnative la maggiore competenza sull’idea può attirare collaborazioni con centri di ricerca (che metteranno a disposizione le competenze tecniche per lo sviluppo). Gli appalti pre-commerciali possono di fatto stimolare lo sviluppo di nuovi mercati di prodotti e servizi innovativi, di cui la P.A. appaltante è di fatto il primo utente.

LO SCENARIO LOCALE

A livello locale la procedura degli appalti pre-commerciali è stata recepita nel 2011 nell’art. 25 della L.P. 14/2005.

Nella Legge finanziaria 2011 è stato introdotto l’articolo 5 “Riqualificazione della domanda pubblica”, che promuove l’utilizzo della spesa pubblica quale leva per stimolare l’innovazione e la crescita della produttività del sistema. La linea di azione è coerente con lo scenario Europeo e all’avanguardia rispetto al contesto Nazionale. A Gennaio è stata lanciata dalla Presidenza della Provincia l’iniziativa di Riqualificazione della Domanda Pubblica, rispondente alla logica “meno investimenti ordinari e più investimenti strategici e innovativi”, fermo restando l’ammontare delle risorse stanziate con il bilancio 2012-2013. L’azione è stata coordinata dal Dipartimento Innovazione e ICT. Essa ha consentito di identificare le esigenze di innovazione dei diversi Dipartimenti ed Enti della Provincia Autonoma di Trento (definita fase di Assessment) al fine di individuare alcuni progetti di innovazione già attivabili nel corso del 2011.

La Direzione Innovazione di Informatica Trentina presidia il tema degli appalti per l’innovazione e appalti pre-commerciali e tra le iniziative si menzionano le seguenti principali:

  • Nuove modalità di coinvolgimento delle aziende:

Nell’ambito del Gruppo di lavoro per il coordinamento strategico e di sistema delle politiche pubbliche in materia di innovazione abilitata dalle ICT (GCSICT) sono stati sviluppati gli scenari di collaborazione volti a proporre modalità organizzative (anche nuove) per favorire il coordinamento del sistema “ricerca – innovazione – produzione – fruizione” nel settore dell’ICT in Trentino. In quest’ambito, per incrementare le opportunità di innovazione sul territorio, si sono definite con le imprese ICT del territorio nuove modalità di collaborazione ispirate al processo degli appalti pre-commerciali, al fine di incentivare la loro partecipazione alla realizzazione di progetti di innovazione non solo attraverso bandi di gara nell’attuazione di progetti di sviluppo, come accade ora, ma incentivando la loro partecipazione in tutte le fasi del processo di innovazione, partendo dalla pianificazione strategica e ideazione dei servizi della Pubblica Amministrazione A tal fine è stata identificata per ciascuna fase del processo di innovazione la procedure giuridica più idonea di coinvolgimento delle aziende e centri di ricerca.

  • Partecipazione al progetto “Sostegno alle politiche di ricerca e innovazione delle Regioni”

La Direzione Innovazione partecipa al progetto “Sostegno alle politiche di ricerca e innovazione delle Regioni”, promosso dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (Ministero per lo Sviluppo Economico) e dall’Agenzia Nazionale per la Diffusione delle Tecnologie finalizzato a sviluppare un confronto tra le regioni su alcuni temi di rilevanza strategica per le politiche di innovazione regionali, ma che ancora affrontano difficoltà procedurali: tra essi il processo di degli appalti pre-commerciali. La Direzione Innovazione ha effettuato in quest’ambito una presentazione l’8 Febbraio  volta a presentare le prospettive in Provincia di Trento.

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[1] http://ec.europa.eu/invest-in-research/action/2006_ahogroup_en.htm

[2] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/innovation/policy/lead-market-initiative/

[3] Europe 2020 Flagship Initiative Innovation Union (Com(2010)546 Innovation Union)

[4] COM (2007) 799 – Appalti pre-commerciali: promuovere l’innovazione per garantire servizi pubblici sostenibili e di elevata qualità in Europa

[5] http://cordis.europa.eu/fp7/ict/pcp/home_en.html

[6] http://ec.europa.eu/information_society/activities/ict_psp/index_en.htm

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