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Archivio per marzo 2010

Microsoft cammina sulle nuvole

8 marzo 2010 Commenti chiusi

fonte punto-informatico

Ballmer: Microsoft cammina sulle nuvole

Il massimo dirigente di Microsoft ha voluto fugare ogni dubbio sulla volontà della sua azienda di abbracciare il cloud computing. Su questo giovane modello, ha detto Ballmer, Microsoft è pronta giocarsi il jolly

Roma – Microsoft si è inizialmente accostata al cloud computing con la stessa diffidenza e circospezione che un essere umano avrebbe nei confronti di un extraterrestre. Oggi il gigante di Redmond vuole dimostrare al mondo che quell’alieno non solo non le fa più paura, ma è persino diventato il suo miglior alleato.

Microsoft Cloud ServicesA ribadire il forte legame sviluppato da Microsoft con il cloud computing è il massimo dirigente dell’azienda, Steve Ballmer, che in un discorso tenuto presso l’Università di Washington ha dichiarato che la sua azienda è pronta a scommettere il proprio futuro sulla cloud.

A differenza del modello software-as-a-service (SaaS) abbracciato da rivali come Google e Salesforce.com, dove è previsto che tutte le applicazioni girino nella cloud e quindi sul Web, l’attuale modello software-plus-services (S+S) di Microsoft adotta un approccio ibrido: qui l’ambiente di computing non risiede interamente sul Web, ma al contrario le applicazioni nella cloud si affiancano e si integrano a quelle tradizionali in esecuzione sui sistemi client. Ma se fino a poco tempo fa il modello S+S pendeva fortemente dalla parte delle applicazioni tradizionali, relegando i servizi cloud a elementi di contorno, oggi Microsoft sta facendo del cloud computing una parte centrale della propria piattaforma e, di conseguenza, del proprio business. Prosegui la lettura…

il mio infodomestico!

6 marzo 2010 Commenti chiusi

Gli elettrodomestici, nel loro terzo stadio, subiranno un’evoluzione, non parleremo più di elettrodomestico, ma di infodomestico attualmente ogni macchina fotografica, iPod, cellulare o qualsiasi altro oggetto di “tecnologico” (e lo metto di proposito tra virgolette) contiene un chip con potenze di calcolo di gran lunga superiore al computer che ha portato l’uomo sulla luna, perciò il passo è breve e logico, perchè non integrare dei computer all’interno dei nostri elettrodomestici per farli comunicare, interagire, insomma perchè non creare “elettrodomestici intelligenti” che riescono a semplificare e migliorare le funzioni svolte?

Ogni infodomestico  sarà un’estensione dell’uomo, assolverà al meglio ad una sola funzione, assolveranno le funzioni che attualmente oggi sono eseguite manualmente. Le nostre case si stanno sempre maggiormente configurando come ambienti connessi al mondo esterno, la rete invaderà le nostre case  e noi saremmo sempre in contatto con tutto quello che avviene all’interno da qualsiasi posto e in qualsiasi momento (a patto di essere collegati in rete).

Un ottimo libro che parla di questo è “Il Computer Invisibile” di Donald A. Norman, dove afferma che la tecnologia migliore è quella che non si vede, perché è tanto semplice da usare da diventare “trasparente”. Il computer, invece, è ancora intrusivo, frustrante, fin troppo visibile ed esigente: si tratta ancora di un oggetto progettato da tecnologi per tecnologi.

Le cose non devono per forza andare così, dice Donald Norman: ma bisogna ripartire da zero, iniziare con gli apparecchi più semplici (gi “infodomestici”, elettrodomestici ei informazione), centrati sugli esseri umani, dove la tecnologia informatica scompare dietro le quinte per lasciare spazio ad apparecchi adatti a compiti specifici e in grado di conservare tutta la potenza necessaria senza eccessi di complessità. In questo libro Donald Norman spiega come si possa raggiungere un simile risultato: è necessario ripensare alle modalità di sviluppo dei prodotti, alle idee di base, ai criteri di progettazione, che devono adeguarsi ai tre assiomi di base del design – semplicità, versatilità, piacevolezza. Nonostante il libro sia stato scritto nel 2000, ben 10 anni fa, un eternità sulla scala della tecnologia è estremamente attuale e fornisce un immensità di spunti.

Ma cosa c’è di pronto ed alla portata di ogni tasca? Qualcosa c’è con immenso stupore è parecchio efficace e utile… sto parlano del robot, opss scusate infodomestico ROOMBA. Bene ho fatto un semplice calcolo, mi sono chiesto quanto tempo alla settimana perdo per pulire casa, ed è risultato ben 4 ore (si ho una casa grande) e in quelle 4 ore cosa potrei fare? Allora mi sono deciso, ad acquistare uno di questi infodomestici per la precisione ROOMBA 555 al prezzo  di €365.

E’ un gioco da ragazzi programmarlo, anzi parlare di programmazione è troppo, con due semplici click imposti la lingua e l’ora e il gioco è fatto! Lui parte ogni mattina mentre sono al lavoro pulisce tutte le stanze dove trova la porta aperta, una volta finito ritorna alla base per ricaricarsi… semplice, rapido, ma soprattutto efficace!! A me non rimane che svuotarlo e pulirlo ogni 2 tre giorni (10 minuti) e godermi tutto il tempo guadagnato!! Del resto perchè fare IO una cosa quando c’è un infodomestico che può farlo al posto mio? Okey capisco che se dovessi proporlo a mia madre magari non lo vedrebbe di buon occhio e mi risponderebbe con usa serie di affermazioni “ma pulisce meglio di me?ma cosa ci vuole per pulire, posso farlo io! Ma è meglio di una scopa!”  capirei anche la sua riluttanza, ma gli farei il semplice esempio della lavatrice e della lavastoviglie, anche per loro valgono le stesse affermazioni, ma a differenza del ROOMBA lavatrice e lavastoviglie sono entrate nell’ standard collettivo domestico, accettate e riconosciute a tutto tondo.

Perciò prepariamoci ad avere una serie di infodomestici al nostro sevizio che puliranno, cucineranno, lavano e ci renderanno la vita sempre più comoda… ma soprattutto preparatevi ad avere più tempo libero…


Google “I desktop pc irrilevanti entro tre anni”

5 marzo 2010 Commenti chiusi

Quando si parla di ricerca online il PC convenzionale entro tre anni sarà “irrilevante”, saranno rimpiazzati dai cellulari per l’informazione e l’intrattenimento online. Questa è la previsione di John Herlihy, direttore europeo del settore vendite di Google, il quale afferma che il futuro sarà sempre più legato a ubiquità, cloud computing e tecnologie mobili. Durante la conferenza Digital Landscapes organizzata da University College Dublin ha dichiarato “In tre anni i desktop saranno irrilevanti. In Giappone, la maggior parte delle ricerche oggi avviene sugli smartphone, non sui PC”.

“La tecnologia mobile rende l’informazione globale accessibile a tutti. Dato che ci sono molte più informazioni ed è sempre più difficile la loro valutazione, la ricerca sarà sempre più importante. Questo creerà nuove opportunità agli imprenditori per realizzare nuovi modelli di business – ubiquità per prima, ricavi dopo”.

La stessa teoria è stata recentemente espressa da Eric Schmidt, AD di Google, durante il GSM Association Mobile World Congress 2010. Nel suo keynote al Mobile World Congress di Barcellona, Schmidt aveva sottolineato che le vendite globali di smartphone e altri dispositivi mobili stanno crescendo rapidamente ed eclisseranno le vendite di PC convenzionali.

Non a caso il colosso statunitense si sta concentrando strategicamente sul segmento mobile, cloud computing e connettività.