Archivio

Archivio per la categoria ‘home’

Preambolo “la mia domotica a prova di girlfriend”

2 dicembre 2016 Commenti chiusi

Salve a tutti, lo so è qualche anno che non posto più nessun articolo ma che dire mi sono perso in altri progetti. Uno di questi progetti è stata la ristrutturazione del mio (o meglio nostro ) appartamento in modo da renderlo più moderno e abitabile!

Perché vi racconto questo? Perché questo si lega con il mio nuovo progetto informatico! Come avrete intuito dai miei articoli uno dei miei pallini è la domotica, pertanto mi sto domotizzando la casa, il mio sogno iniziarle era di collegare tutto con tutto, cavi, Wi-Fi, lavatrice con forno passando per la tv, internet e app per controllare il lavandino del bagno…ma questo sogno nerd è stato (giustamente) smorzato sul nascere dalla mia ragazza con l’imposizione di una semplice regola “fai quello che vuoi, basta che sia talmente semplice che possa utilizzarla anch’io e che tutto funzioni anche quando non ci sei”. Partendo da questo presupposto ho dovuto rimodulare tutto il progetto spendendo molto più tempo su ogni singola funzionalità e focalizzandomi sul integrazione e semplicità, ecco la parola giusta è proprio semplicità. Nella mia domotica tutta la complessità’ è stata nascita e resa semplice. Ho lavorato sul eleminare i telecomandi, centralizzare i controlli, minimizzare i device e modestamente fin ora mi sempre di aver ottenuto un buon risultato.

Tant’è che ho deciso di scrivere una serie di articoli per descrivere “la mia domotica a prova di girlfriend” …. Spero nei prossimi mesi di condividere con voi i primi articoli!

A presto

Metafora di Bill Buxton

9 dicembre 2010 Commenti chiusi

” Ogni tecnologia, in sé, non è né buona né cattiva …
ma senza un design adeguato, è più probabile che sia cattiva che buona! ”

Bill Buxton

Categorie:home Tag: ,

La globalizzazione rovesciata e la strategia come creazione del futuro

17 settembre 2010 Nessun commento

Vijay Govindarajan Reverse innovation


«Meglio non puntare su un cavallo morto»

Investire in innovazione significa produrre di più o produrre meglio utilizzando meno risorse? L’innovazione continuerà ad accelerare anche se gli investimenti caleranno a causa della crisi? Dagli anni 70, e fino a ieri, l’innovazione ha viaggiato quasi sempre in una direzione: dall’Occidente industrializzato verso i Paesi meno ricchi. C’è chi si ostina a chiamare questa parte del Pianeta “Terzo mondo”, tradendo una certa età anagrafica, e chi preferisce utilizzare l’espressione “Paesi emergenti” o “in via di sviluppo”, tradendo – a sua volta – una certa visione occidentalista. Le multinazionali, che dalla fine della guerra fredda per tagliare i costi e conquistare nuovi mercati avevano iniziato a spostare i centri di ricerca da ovest a est, hanno innescato – inconsapevolmente – il meccanismo di un’ondata tecnologica in senso inverso, da est verso ovest e da sud verso nord. Per Vijay Govindarajan, tra i maggiori esperti mondiali di strategia e innovazione, questo fenomeno si chiama «reverse innovation», la globalizzazione rovesciata (www.vijaygovindarajan.com). Professore di International Business e Founding director del Center for Global Leadership alla Tuck School of Business del Dartmouth College, Vijay Govindarajan – noto a tutti semplicemente come “VG” – è uno dei pensatori di maggior rilievo della nuova generazione. Da un lato, il mondo industrializzato comincia a fare i conti con la fine del posto garantito, dall’altro – grazie alla convergenza tecnologica – le zone più remote del Pianeta fanno il loro ingresso nel mercato con conseguenze ancora imprevedibili. La “capanna ganese” diventa il nuovo laboratorio di ricerca e sviluppo per nuove applicazioni per i giganti della telefonia. La francese Renault ha introdotto nel mercato nazionale la Logan, prima auto low cost pensata per i Paesi meno ricchi, forse per rispondere alla concorrenza del colosso indiano dell’auto Tata. Microsoft, Alcatel-Lucent, HP, Cisco mettono a frutto case history maturate in Sudafrica, Cina, Qatar, India, Brasile. «Forget, borrow, learn» ovvero «Dimenticare, prendere in prestito, imparare» questo è l’imperativo categorico che “VG” rivolge alle imprese per resistere alla globalizzazione rovesciata.

Prosegui la lettura…

I pirati di Silicon Valley

18 aprile 2010 Commenti chiusi

Cosa dire, se non un gran bel film, quasi obbligatorio vederlo!

ipiratidellasiliconvalley

Il film viene narrato con una struttura flashback alternativamente da Steve Wozniack (Joey Slotnick), co-fondatore della Apple con Jobs, il vero genio dell’elettronica (Jobs è il genio del “packaging”), e Steve Ballmer (John Di Maggio), presidente della Microsoft: ha un andamento rapido, concitato, sempre velato di ironia. Più che spiegare i dettagli tecnici delle invenzioni dei due nerds e dei loro giovani compagni di ventura, il film cerca di entrare nelle loro teste, giovani e arroganti abbastanza da pensare di poter trasformare la società (ci sono riusciti) e ingenui al punto di credere di poter gestire l’incredibile ricchezza e potere che sarebbe derivato loro (Gates riuscirà meglio di Jobs in questo senso, anche se l’ultimo capitolo non è ancora scritto: Jobs è di nuovo al timone di comando della rifiorente Apple – ciò non rientra però nella storia del film.)
Prosegui la lettura…

Better Software 2010

8 aprile 2010 Commenti chiusi

“Una conferenza eclettica ricca di argomenti presentati dai maggiori esperti nazionali di software per far nascere idee e trovare nuove ispirazioni”

Per la prima volta quest’anno parteciperò alla conferenza, ho letto il programma, tutti gli interventi sono interessanti e faccio fatica a scegliere.

Vi saprò dire com’è andata!
(magari in realtime)

Categorie:home Tag: ,