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Sull’ingegneria e il design: una lettera aperta

Bill Buxton Bill Buxton di Microsoft Research fa appello agli ingegneri e designer di esperienza dell’utente affinché imparino ad apprezzarsi tra di loro:

“La soddisfazione dell’utente finale e la qualità dell’esperienza devono essere i pilastri fondamentali di qualunque sistema di valori di un azienda che si rispetti. Ecco perché le organizzazioni devo essere strutturate in modo che gli eventi siano a favore del raggiungimento di questi obiettivi. Le buone intenzioni sono un inizio, ma non sono sufficienti. Degli strumenti appropriati e capacità al massimo degli standard professionali, applicate nel migliore dei modi, sono il necessario.

Qualsiasi progetto di conseguenza ha bisogno di livelli equamente alti di competenza nelle discipline mutuamente dipendenti ma diverse dell’ingegneria e dell’UX. È difficile raggiungere una buona reputazione professionale in entrambe, e non ci sono scorciatoie che permettano di saltare dall’una all’altra: Questo non è posto per principianti.”

link articolo orginale

Categorie:Design Tag: ,

Nuovo Firmware N200 release 4502

30 novembre 2010 7 commenti

Emtec N200

E con molto stupore solo 26 giorni dopo l’ultimo il rilascio del tanto atteso e sospirato firmware (circa un anno) hanno rilasciato la release release 4502 per la mia docking station multimediale N200 (alla quale ho già dedicato una critica negli articoli precedenti vedi link).

Da quello che posso vedere è una release con molti fixing e solo 2 add… forse si sono accorti che rilasciare una versione del software dove non funziona il tasto “pause” non è stata una gran idea…

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Nuovo Firmware N200 release 4133

15 ottobre 2010 38 commenti

Bene! Finalmente si sono decisi a rilasciare il firmware release 4133 per la mia docking station multimediale N200 alla quale ho gia dedicato una critica nei mei articoli precedenti (link)

Ieri sera mi son messo al lavoro ed ho provato ad installarlo seguendo le istruzioni scritte in un pseudo inglese (non che io riesca a scrive bene ma..) con il risultato finale che “poi nemmeno si avviavi più”… preso dalla disperazione di dover riattacare l’antenna alla tv, guardando solo quello che l’antenna permette, ho deciso di andare a dormire e riprendere il lavoro  questa mattina.

Di buon ora mi sono messo a sfogliare forum e manuali ed infine ho trovato la la sequenza corretta:

N200 EMTEC

  1. Scaricare il file firmware_release_4133_for_n200.zip
  2. Formattare una chiavetta fat32
  3. Copiare i file install.img e install.dat
  4. Spegnere e scollegate l’alimentazione l’N200
  5. Inserite la chiave nella porta USB
  6. Collegare l’alimentazione
  7. Premere il pulsante di accensione e tenerlo premuto 6 secondi poi rilasciatelo

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Executing on Innovation

4 ottobre 2010 Commenti chiusi


Vijay Govindarajan Executing on Innovation



Le idee sono facili. L’Esecuzione, tuttavia, è un’altra storia.


http://blogs.hbr.org/video/2010/09/executing-on-innovation.html


buona visio.

La globalizzazione rovesciata e la strategia come creazione del futuro

17 settembre 2010 Nessun commento

Vijay Govindarajan Reverse innovation


«Meglio non puntare su un cavallo morto»

Investire in innovazione significa produrre di più o produrre meglio utilizzando meno risorse? L’innovazione continuerà ad accelerare anche se gli investimenti caleranno a causa della crisi? Dagli anni 70, e fino a ieri, l’innovazione ha viaggiato quasi sempre in una direzione: dall’Occidente industrializzato verso i Paesi meno ricchi. C’è chi si ostina a chiamare questa parte del Pianeta “Terzo mondo”, tradendo una certa età anagrafica, e chi preferisce utilizzare l’espressione “Paesi emergenti” o “in via di sviluppo”, tradendo – a sua volta – una certa visione occidentalista. Le multinazionali, che dalla fine della guerra fredda per tagliare i costi e conquistare nuovi mercati avevano iniziato a spostare i centri di ricerca da ovest a est, hanno innescato – inconsapevolmente – il meccanismo di un’ondata tecnologica in senso inverso, da est verso ovest e da sud verso nord. Per Vijay Govindarajan, tra i maggiori esperti mondiali di strategia e innovazione, questo fenomeno si chiama «reverse innovation», la globalizzazione rovesciata (www.vijaygovindarajan.com). Professore di International Business e Founding director del Center for Global Leadership alla Tuck School of Business del Dartmouth College, Vijay Govindarajan – noto a tutti semplicemente come “VG” – è uno dei pensatori di maggior rilievo della nuova generazione. Da un lato, il mondo industrializzato comincia a fare i conti con la fine del posto garantito, dall’altro – grazie alla convergenza tecnologica – le zone più remote del Pianeta fanno il loro ingresso nel mercato con conseguenze ancora imprevedibili. La “capanna ganese” diventa il nuovo laboratorio di ricerca e sviluppo per nuove applicazioni per i giganti della telefonia. La francese Renault ha introdotto nel mercato nazionale la Logan, prima auto low cost pensata per i Paesi meno ricchi, forse per rispondere alla concorrenza del colosso indiano dell’auto Tata. Microsoft, Alcatel-Lucent, HP, Cisco mettono a frutto case history maturate in Sudafrica, Cina, Qatar, India, Brasile. «Forget, borrow, learn» ovvero «Dimenticare, prendere in prestito, imparare» questo è l’imperativo categorico che “VG” rivolge alle imprese per resistere alla globalizzazione rovesciata.

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History of the Internet

6 settembre 2010 Commenti chiusi

(si possono impostare i sottotitoli in it)

Ridisegnamo il nostro telecomando

Siamo costretti a compere ed utilizziare telecomandi estremamente inadatti, scomodi e decisamente poco pratici, ma tutto questo sta per finire ;-) !!!

Ho scovato un interessante articolo (in inglese) dove vi mostra un interessante esempio di modding, che spiega come trasformare un complicato (se non inutile) telecomando in un oggetto facilmente utile, pratico e
perche no anche emozionante. adatto a tutte quelle persone che hanno un certa età oppure poca dimestichezza con le tecnologie.

Non è molto complesso da realizzare (se siete appassionati di bricolage) e le fasi sono semplici :
- smontare il telecomando
- realizzare una mascherina in tessuto
- tirare qualche filo
- inserire il tutto in una protezione plastificata.

La guida è completa e ben dettagliata. Buona lettura.

Better Software 2010

14 agosto 2010 Commenti chiusi

Dopo una lunga attesa sono stati pubblicati i video degli speak tenuti durante la manifestazione Better Software cui ho partecipato lo scorso Maggio.

Per chi non lo sapesse Better Software è uno degli eventi più innovativi del panorama italiano per quanto riguarda il mondo del IT; è una conferenza rivolta agli sviluppatori dove si è parlato di metodologie Agili, Extreme Programming  (XP), Social Media, Open Source, web 2.0, ma sopratutto di innovazione nel modo di fare, di progettare, di pensare e di vendere software. Si è anche parlato soprattutto delle persone, di come migliorare professionalmente per una crescita individuale e del team in cui si lavora.

Tra tutti gli interventi vorrei riportarne due che mi hanno colpito particolarmente.

Ho trovato ottimi gli spunti di riflessione forniti da Giacomo (Peldi) Guilizzoni di Balsamiq   parlando di startup sulla base delle proprie esperienze. E’ stata proprio di “Peldi” una delle citazioni centra in pieno quella che deve essere l’origine di una buona impresa : “Non cercare un’idea, cerca un problema”.

alcune lezioni che ho imparato negli ultimi 2 anni

Ho trovato un po’ di contraddizione parlando di Agile, con tendenze contrastanti tra loro. Alcuni relatori hanno espresso le difficoltà incontrate ad applicare le metodologie agili alle loro  necessità e strutture aziendali. Lo stesso Francesco Cirillo, parlando delle dinamiche di team, ha affermato come in ogni contesto l’organizzazione migliore sia quella che meglio si adatta alle esigenze interne, spiegando come in qualche modo sia meglio scegliere una metodologia concreta.
Concludendo con un : “In qualche modo XP è incompleto: è questa la sua forza… l’Agile è perfetto: per questo non serve a niente”.

dinamiche di team di sviluppo



Che sia il declino dell’Agile???



Qui potrete trovare tutti gli altri video.meritano guardateli.





Innovation is Not Creativity

vijay govindarajan Ho trovato un interessante articolo di Vijay Govindarajan (uno tra i miei “eroi”) dove raccontava della difficoltà di mettere in pratica l’innovazione, ho cercato di tradurvelo, ma per chi conosce bene l’inglese sia meglio la versione originale.



Vijay Govindarajan è uno tra i maggiori esperti mondiali di strategia e innovazione e uno dei leader di maggior rilievo della nuova generazione, secondo Wall Street Journal e Business Week.


Io ed il mio collega Chris Trimble abbiamo interrogato centinaia di dirigenti, chiedendo loro di definire l’innovazione. Di solito, i dirigenti associano l’innovazione con la creatività. Ma l’innovazione non è la creatività. La creatività sta nell’avere grandi idee. L’innovazione sta nel mettere in pratica l’idea – convertendo l’idea in un business di successo.

Ci piace pensare della capacità di un’organizzazione per l’innovazione nel campo della creatività, moltiplicato per l’esecuzione. Usiamo “moltiplicazione” piuttosto che “somma”, perché, se la creatività o l’esecuzione hanno valore pari a zero, allora la capacità di innovare è zero.

Chris e ho dedicato gli ultimi dieci anni rispondendo alla domanda: “Quali sono le migliori pratiche per l’innovazione?” Il nostro libro “The Other Side of Innovation: Solving the Execution Challenge”, è il risultato di quello sforzo.

Ecco perché abbiamo lavorato sulla realizzazione, a differenza di creatività: Abbiamo intervistato migliaia di dirigenti di aziende Fortune 500 per valutare la loro capacità di innovazione d’imprese ‘su una scala da 1 a 10, 1 è scarso e 10 è il meglio). La maggior parte degli intervistati ritiene che nelle aziende sia meglio produrre idee (voto sei) piuttosto che commercializzarle/realizzarle (voto uno).

Risulterà più efficace spostare il (già buono) risultato di creatività da sei a otto o aumentare il (molto scarso) punteggio di realizzazione da uno a tre?

Ecco il calcolo matematica usando, l’esecuzione di creatività volte:

Capacità di innovare moltiplicato la capacità di realizzazione per

6 x 1 = 6

Capacità di innovare, aumentano il punteggio di creatività

8 x 1 = 8

Capacità di innovare, aumentare il punteggio di realizzazione

6 x 3 = 18

Non è un concorso. Le imprese tendono a concentrare l’attenzione molto di più per migliorare il front-end del processo di innovazione, cioè la creatività. Ma la leva vera è nel back-end.

Le società ritengono che sia faticoso, anche dopo una concorrente entrata nel mercato, rendere la grande idea trasparente a tutti.

E’ “inciampata” Xerox, perché nessuno si accorse che Canon ha introdotto copiatrici personali?

Kodak è rimasta indietro perché non hanno viso la nascita della fotografia digitale?

Sears ha avuto un declino perché non avevano consapevolezza vendita al dettaglio a basso prezzo della Wal-Mart?

In ogni caso, le idee c’erano. Era il follow-through che mancava.

In effetti, abbiamo riscontrato che nelle iniziative d’innovazione  incontrano una più rigida resistenza dopo che mostrano il primo accenno di successo, dopo che cominciano a consumare risorse significative, e si scontrano con l’attuale organizzazione a più livelli – questo accade molto tempo dopo la fase di creazione dell’idea.

I manager sembrano essere innamorati della caccia alla “Grande Idea”; per tre ragioni.

In primo luogo, avere un’idea non crea tensione con il core business. In secondo luogo, ideare è sexy, mentre realizzare è lungo e noioso. In terzo luogo, le aziende pensano di essere brave nel realizzare. Ma di solito sono solo bravi a realizzare il loro core business, la capacità di rendere possibile che sono velenose per l’innovazione.

Thomas Edison, il più grande innovatore di tutti i tempi, ha detto: “L’innovazione è 1% ispirazione e 99% sudore “. Riflettere su quant’è il rapporto tra l’innovazione e la realizzazione nella vostra organizzazione, quali sono gli ostacoli alla realizzazione? e come stai cercando di superarli?

La mia docking station multimediale N200

24 luglio 2010 1 commento

La rivoluzione legata dal passaggio della “TV via antenna” a quella “via internet” sta passando attraversando una fase intermedia della visione di film, serie tv, cartoni animati, documentari, scaricati direttamente dalla rete attraverso in nostri client peer-to-peer preferiti. In questa fase però il collegamento PC-TV non è immediato né tantomeno “a prova di vecchietta”; tutt’altro occorre come minimo possedere un pc (e fin qui tutto bene), saper ricercare e scaricare quello che a noi interessa (e già qui..) e poi rimane tutta la problematica di come collegare il pc al televisore! Se i primi due ostacoli sono facilmente superabili il terzo mette in gioco diverse variabili, dalla più banale come la tv possiede un ingesso adatto, al tipo di cavo, ai driver della scheda video, alla distanza fisica tra il pc (fisso) e la nostra TV, al fatto che occorrono due sistemi accesi contemporaneamente (pc+tv), al fatto che la maggior parte dei pc non hanno un telecomando!

In questi casi un ci può venire utile possedere una docking station multimediale, nient’altro che un appliance pronto all’uso che fa da bride tra il nostro hard disc esterno zeppo di films e il nostro 52 pollici in salotto.

In realtà tutto questo preambolo (decisamente improvvisato) era solo per parlarvi del modello N200 della Emtec

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